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La nostra Regione è sempre stata in prima fila per investire sulla pratica sportiva e sul suo ruolo per la realizzazione del diritto alla saluto e al benessere psicofisico delle persone.
Favorire lo sport di base , l’impiantistica e la formazione significa sviluppare coesione sociale, crescita personale e anche creare indotto economico. Gli investimenti della Regione Emilia-Romagna hanno coinvolto anche l’organizzazione di grandi eventi sportivi, volano importantissimo per promozione e attrattività del territorio.
Certo, la pandemia e l’alluvione hanno comportato criticità importanti a livello di abitudini e di impiantistica: tante piccole società sono in difficoltà, tra costi energetici in aumento e mancanza di iscritti.
Lo sviluppo del Piano per lo Sport nel prossimo triennio dovrà quindi essere in continuità con quello precedente, ma tenere conto di questi elementi di novità.
Se continua la necessità di innovare l’impiantistica in ottica di sostenibilità, sicurezza e qualità, sarà determinante proteggere il tessuto associativo in un quadro che vede la pratica sportiva dei nostri cittadini come sempre più destrutturata e legata a una pratica individuale.
Infine, diminuire ancora il numero di sedentari e ridurre il fenomeno dell’abbandono della pratica sportiva saranno sfide decisive in un mondo dove anche in età avanzata fare sport con continuità sarà sempre più decisivo per proteggere la qualità della vita e ridurre i costi sociali.