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Eppure il vento della cultura (e di tutte le altre attività delle tante associazioni sassolesi) soffia ancora. Nonostante, come purtroppo stiamo ripetendo da inizio legislatura, un’Amministrazione comunale abulica, assente, trasparente. Nonostante le difficoltà oggettive determinate dagli strascichi della pandemia e dalle ripercussioni di una tensione geopolitica internazionale che sta mettendo a dura prova la tenuta nervosa – e anche il portafoglio – di tante aziende e di tante famiglie.
Eppure le nostre associazioni cittadini non si stanno perdendo d’animo, stanno reagendo, stanno svolgendo quell’indispensabile ruolo di collante sociale che tanto contribuisce all’elevata qualità della vita che la nostra Regione garantisce.
Quindi, anche di fronte ai pochi progetti di ampio respiro e al poco sostegno che la debolissima Giunta Menani offre, il nostro tessuto di volontari e volontarie continua a mietere incontri, iniziative, attività, proposte, opportunità, sostegno e aiuto a chi più che ne ha bisogno. Dallo sport alla cultura fino all’assistenza socio-sanitaria, il panorama delle associazioni sassolesi continua per fortuna ad essere in grande fermento. Sottolineo in particolare il grande lavoro svolto dalle nostre associazioni giovanili, che proprio in questo periodo stanno dando grande linfa al nostro territorio con eventi e manifestazione di prim’ordine.
Segno che “il pubblico” non serve? Che se ne può fare quasi a meno? Tutt’altro. Si tratta di risorse e di energie che, giustamente, hanno una grande solidità intrinseca, una forza enorme. Ma che inserite in una rete funzionale, in un progetto più ambizioso di città unita, solidale, ricca (soprattutto di idee e di iniziative inclusive) potrebbe costituire un motore potentissimo con il quale poter arrivare lontano.
Invece Sassuolo è ferma. E la Giunta avanza quasi per inerzia, senza un guizzo, senza una progettualità, quasi al traino di un tessuto sociale (e associativo) che sta svolgendo un ruolo fondamentale di supplenza. Non voglio intendere che manchi in chi attualmente guida l’Amministrazione comunale la buona volontà o l’impegno, caratteristiche che voglio dare per scontate per tutti coloro che scelgono il faticosissimo lavoro di fare politica a livello locale. Ma veramente non riesco a vedere un progetto, un’idea di futuro, una voglia di immaginarsi la Sassuolo di domani, tra 5 anni, tra 10 anni. Purtroppo, non è con il piccolo cabotaggio che si riesce a costruire un dinamismo sociale e culturale tali da consentire di fare un reale passo avanti. Amministrare, l’ho già detto più volte, significa avere coraggio e visione. Significa dare un impulso deciso su alcuni temi chiave: cultura, sport, giovani, formazione e lavoro, pari opportunità, ambiente. Parole che rischiano di essere solo slogan se non si declinano in progetti pluriennali e in azioni efficaci. Parole che possono rappresentare un futuro stimolante, se gli si dà gambe e concretezza, con intelligenza e investimenti, condividendo progetti e best practice, facendo rete con le altre istituzioni a ogni livello (Provincia, Regione, Governo nazionale, Europa). Bisogna però esserne capaci, averlo come chiodo fisso, utilizzare tutte le risorse che Sassuolo ha e che avrà, e che tutto il mondo dell’associazionismo ci ricorda essere più vive che mai. E allora, via col vento (che sì, soffia ancora). Ma, come diceva Seneca, non c’è vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare.