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La mia candidatura alla Segreteria Regionale di Azione

I VALORI AL CENTRO

Costruire la casa di riformisti e liberali, tutti insieme, è possibile. L’Emilia-Romagna può essere un laboratorio politico virtuoso per accelerare questo processo. Una comunità che è già in cammino e che chiede a gran voce di crescere ancora, ad ogni latitudine. Ce l’ha dimostrato, innanzitutto, la forza della nostra proposta politica a Roma, con il grande risultato ottenuto dalla candidatura a sindaco di Carlo Calenda, capace di aggregare il 20% dei consensi e diventare la prima forza politica della Capitale.

 

Ce l’hanno dimostrato anche i risultati molto buoni di tutti i veri riformisti – a prescindere da simboli e partiti attuali, oltre a diversi candidati consiglieri della nostra area politica che hanno fatto incetta di preferenze. Ce lo conferma ogni giorno il Presidente del Consiglio Mario Draghi, capace di fare sintesi e tenere la barra dritta al centro, mettendo competenza e concretezza al posto di populismo ed estremismi.

 

La mia intenzione è quindi di continuare insieme, aggregando le forze più vitali della nostra Regione, e ricordando i nostri valori e i motivi che ci hanno spinto a condivide insieme questo percorso politico. Mettiamo a fuoco il futuro delle nostre comunità insieme.

 

Azione è il luogo di mobilitazione dell’Italia che lavora, produce, studia e fatica. L’Italia stanca degli scontri inconcludenti tra tifoserie e degli slogan privi di contenuti. L’Italia capace di appassionarsi ancora alla politica con serietà, onestà e correttezza, senza tattiche, correnti, compromessi al ribasso.

 

Le nostre radici culturali e politiche sono quelle del liberalismo sociale e del popolarismo di Sturzo. La necessità di sintesi tra queste grandi culture è oggi ancora più evidente. La costruzione dell’Europa federale e il rafforzamento del rapporto con le grandi democrazie occidentali devono diventare i due punti cardinali della politica estera italiana. La politica economica si dovrà fondare su tre pilastri: investire, proteggere e liberare.

 

Sono capisaldi che dobbiamo condividere e vivere ogni giorno. Linee guida che siamo chiamati a interpretare nei territori e a trasformare in partecipazione, impegno politico, amministrazione, Azione.

 

LA POLITICA AL CENTRO

 

Siamo all’inizio di un percorso congressuale che ci dà nuovi stimoli e che ci presenta tante sfide. Questo processo democratico è l’occasione ideale per confrontarci, stimolare un dibattito franco e aperto, fare sintesi ed essere concreti e efficienti, caratteristiche fanno parte del nostro DNA. Lo sappiamo: c’è tanto lavoro ancora da fare in Azione e nella coalizione che vorremmo costruire. Ma siamo pronti.

 

Occorre innanzitutto impegnarsi per consentire ad Azione di crescere ancora, dialogando e aggregando tutti coloro che condividono il nostro modo di fare politica e la nostra visione di futuro. Dobbiamo continuare a confrontarci su contenuti e soluzioni i tangibili, non perdendo tempo a rimarcare sottili differenze, dividendoci in base ad appartenenze desuete o a ideologie superate.

 

Il consenso e le adesioni ad Azione sono stati in costante aumento e in appena pochi mesi, compresi quelli particolarmente problematici dell’emergenza sanitaria, il partito si è organizzato e strutturato nel territorio nazionale e regionale.

 

Continuo a pensare che la politica intesa come noi la intendiamo sia la modalità più nobile e alta di intendere il proprio impegno civile. Attraverso questo modo di fare politica abbiamo la possibilità di migliorare la vita dei nostri concittadini non in modo retorico ma con progetti che tocchino tutti gli aspetti che riteniamo prioritari: lavoro, sanità, formazione, sport e cultura, diritti.

 

LA PARTECIPAZIONE AL CENTRO

 

La politica non è un viaggio solitario. Ecco perché Azione, pur avendo un leader nazionale forte e popolare, è innanzitutto una comunità, una forza che ragiona al plurale. L’ho visto in questi mesi girando la nostra Regione e oltre e incontrando centinaia di militanti e simpatizzanti.

 

Tutti animati da una passione genuina, autentica, intensa. Tutti pronti a mettere in condivisione esperienze professionali e politiche, sensibilità e valori, ragionamenti e idee.

Una delle caratteristiche mi hanno sempre colpito è il verificare la presenza in Azione di molte donne e uomini alla loro prima esperienza politica: studenti universitari, professionisti, medici, avvocati, imprenditori e tante persone che stanno mettendo le loro competenze a disposizione del progetto di Azione.

 

È mia ferma intenzione lasciare sempre le porte aperte al contributo di sempre più persone, convinta come sono che è solo dalla sintesi di tanti cervelli e tanti cuori che può nascere un progetto politico virtuoso.

 

LA REGIONE AL CENTRO

 

L’impegno che Azione sta portando avanti in Regione a fianco del Presidente Bonaccini è la dimostrazione di come gli ideali possano trasformarsi – attraverso la mediazione politica, lo studio delle proposte, un dialogo costante tra le forze di maggioranza – in buon governo.

 

Occorre infatti lavorare perché la nostra azioni e le nostre decisioni si traducano in benefici reali e concreti per cittadini, imprese e famiglie. In particolare, per i giovani e per le donne, che più hanno subito gli effetti della crisi seguita all’emergenza sanitaria.

 

Una delle sfide sarà continuare a investire tanto nella nostra sanità, che significa quindi non solo tutelare i cittadini dal rischio di un virus che continua a poter essere letale per i più fragili, ma significa soprattutto rendere solida la ripresa anche dal punto di vista economico, evitando altre chiusure e limitazioni, e creando così le migliori condizioni possibili per gli anni a venire.

 

In questa direzione si sta muovendo la nostra Regione, attesa nei prossimi anni a sfide impegnative e prioritarie come la programmazione dei Fondi Europei 2021-2027 e l’utilizzare delle risorse del PNRR messe a disposizione delle Regioni.

 

Non aumentare la pressione fiscale, mantenere inalterata la spesa sociale e incentivare le politiche d’investimento sono le pietre miliari del mandato di Giunta e maggioranza dell’Assemblea regionale. Azione sta dando un contributo importante che anche le altre forze politiche stanno riconoscendo e apprezzando.

 

I TERRITORI AL CENTRO

 

Se la Regione è il cuore pulsante della politica dell’Emilia-Romagna, i vari territori provinciali sono i luoghi nei quali è possibile declinare nell’impegno politico quotidiano i nostri valori.

 

Le amministrazioni locali sono infatti il primo campo di confronto con le altre forze politiche, il terreno nel quale siamo chiamati a dimostrare di esserci, di avere idee ed energie, di conoscere i nostri territori, la gente che li anima e i problemi che li affliggono.

 

I diversi comitati provinciali di Azione stanno crescendo e aggregando un numero sempre più importante di persone. Questa è la strada da proseguire, provincia per provincia, comune per comune.

 

Ritengo che costruire una rete solida e fluida che dai territori arrivi al capoluogo e da lì si possa connettere alla nostra organizzazione nazionale sia di fondamentale importanza.

 

Mi propongo quindi, insieme a chi farà parte della mia segreteria regionale, di dare costante ascolto ai territori, di fornire strumenti, indicazioni, collaborazione, presenza in ogni momento cruciale della vita delle comunità dell’Emilia-Romagna. Perché la forza dei territori dovrà essere il vero propulsore di Azione.

 

L’ECONOMIA AL CENTRO  

 

La forza pulsante della nostra Regione è certamente il tessuto economico che la caratterizza, capace di esprimere eccellenze di prim’ordine a livello internazionale in moltissimi settori: automotive, food, packaging, meccanica, biomedicale, tessile, ceramica, turismo e wellness…

 

La pandemia e il contesto internazionale non semplice non devono però farci abbassare la guardia. Occorre insistere con ogni attività e risorsa possibile per garantire sostegno alla ripresa dell’economia nel suo complesso, dalle PMI alle grandi imprese, dall’artigianato al commercio.

 

Occorre, in particolare, prevedere sostegni agli investimenti del settore alberghiero (pesantemente in crisi), il rafforzamento delle politiche di promozione turistica nazionali ed internazionali e sostegni alle politiche di internazionalizzazione con risorse regionali e fondi europei.

 

Lo sviluppo della viabilità e delle infrastrutture – penso ad esempio a Cispadana e Bretella Campogalliano-Sassuolo, finalmente in dirittura di arrivo – sarà decisivo per dare supporto alle attività economiche e anche per migliorare la mobilità regionale nel suo complesso.

 

Sarà necessario anche investire nella direzione di incentivare una mobilità più sostenibile. Ma il tema della transizione ecologica andrà affrontato con grande equilibrio e gradualità, per non mettere le nostre imprese di fronte a sfide che la competizione internazionale non consente di affrontare.

 

LE PERSONE AL CENTRO

 

Il dibattito politico dovrà sempre più farsi carico anche del benessere delle persone e delle comunità, inteso non solo come tutela della salute e vita sana e attiva, ma anche come lotta alle disuguaglianze sociali, economiche, culturali, etniche, territoriali e di genere, a sostegno all‘inclusione sociale.

 

Anche la sicurezza nei luoghi di vita, di lavoro, di socialità è un tema che in epoca post Covid-19 assumerà una connotazione diversa dal passato.

 

La formazione e le opportunità reali che dobbiamo garantire alle nuove generazioni sono sicuramente un impegno che dobbiamo fare nostro in ogni decisione e in ogni azione amministrativa e politica.

 

Tutti questi aspetti devono essere tenuti in grande considerazione: occorre trovare a livello locale e nazionale strumenti adeguati di sintesi, intervento e coordinamento delle risorse economiche e umane che potremo attirare e coinvolgere nel governare questi processi molto complessi. Non da soli, ma all’interno di una rete istituzionale e sociale che va tenuta insieme e resa efficiente.

 

IL FUTURO AL CENTRO

 

Non credo sia più il tempo di tattiche e opportunismi, di plasmare strategie politiche alle convenienze del momento o a leggi elettorali compiacenti, di ragionare di leader carismatici che aggreghino folle o arrabattarsi in personalismi che non fanno mai fare passi avanti.

 

Pensiamo, per una volta, a chi siamo, a chi vogliamo rappresentare, a che idea di futuro abbiamo. Non angosciamoci intorno a sondaggi o numero di like sui social. Coltiviamo l’orgoglio della nostra tradizione politica e culturale, senza avere paura di confrontarci con la realtà e con gli elettori.

 

Sono convinta che una forza che sappia fare del pragmatismo idealista la premessa per proporre agli italiani un programma liberal-democratico e moderno saprà raccogliere una percentuale molto importante di consensi.

 

Soprattutto ritengo che questa forza che dobbiamo insieme costruire a partire dalla nostra Regione possa essere davvero l’antidoto per archiviare al più presto la stagione dei populismi e dei personalismi esasperati, per ridare una speranza al nostro Paese.