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PROGRAMMI REGIONALI FESR E FSE+ EMILIA-ROMAGNA 2021-2027

Rilancio della competitività, transizione verso un modello digitale e sostenibile; sviluppo di competenze adeguate al mondo delle imprese sono i tre asset che personalmente trovo condivisibili e che spiccano tra le priorità individuate dai Programmi Regionali FESR e FSE+

 

I temi legati alla trasformazione digitale, alla ricerca e innovazione, all’attrattività del territorio e all’internazionalizzazione delle PMI potranno ora essere sviluppati con una forza ed efficacia senza precedenti, se si pensa al quadro che abbiamo di fronte e al forte incremento delle risorse disponibili, a cui vanno sommate le altre linee di finanziamento esistenti a livello nazionale, su tutti il PNRR.

 

In questo senso trovo molto apprezzabile – come ha evidenziato anche Confindustria Emilia-Romagna – lo sforzo addizionale che la Regione ha messo in campo per assicurare il cofinanziamento regionale alle risorse comunitarie.

 

Sul tema sostegno delle imprese, sicuramente il focus – consideri i tempi e la vera e propria emergenza legata ai costi dell’approvvigionamento energetico – dovrà sicuramente riguardare i settori più energivori, come ad esempio l’industria ceramica.

 

Occorre infatti coniugare le esigenze di competitività delle nostre aziende di eccellenza, oggi gravemente in difficoltà sotto questo punto di vista, accompagnandole però ad adottare azioni e investimenti che coniughino una sempre maggiore attenzione alla sostenibilità. Un equilibrio tutt’altro che scontato, sul quale dovremo ragionare con equilibrio, senza dogmi ideologici ma con molto pragmatismo e concretezza.

 

Cruciale sarà anche il rafforzamento e la formazione di competenze per sostenere la doppia transizione guidata dalla S3, l’innovazione dei metodi di produzione e di organizzazione, i materiali e i processi produttivi in maniera intelligente e sostenibile, lo sviluppo di competenze manageriali e l’attrattività ed il trattenimento dei talenti, con un’attenzione specifica alle pari opportunità.

 

La programmazione dei fondi europei proposta dalla Giunta è quindi, a mio avviso, sicuramente attenta alle esigenze del sistema regionale delle nostre imprese, ma non si limita a questo pur decisivo aspetto. Sottolineo infatti anche gli interventi sulle politiche di genere e per il contrasto alle diseguaglianze, l’impegno verso i giovani e la formazione, per il sostegno alle aree geografiche più delicate, come l’Appennino e la costa adriatica.

 

Una modalità operativa dell’azione del Governo regionale che trovo corretta – anzi indispensabile – è anche quella della partecipazione e dell’ascolto del territorio. Molta attenzione è stata quindi riservata al coinvolgimento delle parti sociali, del terzo settore e del volontariato, oltre che alla collaborazione tra pubblico e privato.

 

Su tutto, poi, vorrei mettere in luce l’importanza della semplificazione delle procedure e degli adempimenti per l’accesso alle opportunità e ai servizi da parte di cittadini e imprese, come sancito dal Patto per la Semplificazione  sottoscritto nell’ambito del Patto per il Lavoro e per il Clima. Ritengo che questo rimanga uno degli aspetti più critici per mettere a terra nella maniera più corretta ed efficace tutto ciò che pensiamo e realizziamo a livello politico.

 

Altro aspetto su cui vorrei tornare riguarda proprio il protagonismo delle nuove generazioni: in linea con gli obiettivi strategici di “NGEU” e con il percorso di partecipazione e confronto “Youz – forum giovani”, uno dei principali obiettivi è infatti favorire l’inserimento di giovani competenti nel mercato del lavoro, per generare occupazione stabile e qualificata, trattenere e attrarre talenti, sostenere la nascita di nuove e innovative attività imprenditoriali e professionali, garantendo alle giovani generazioni più spazio e più valore nelle imprese, nelle università, nel sistema della ricerca e nelle istituzioni.

 

Ma l’obiettivo strategico di rafforzare ulteriormente l’offerta educativa e formativa regionale per realizzare una società della conoscenza e dei saperi è centrale non solo per i più giovani se vogliamo trovare un punto di incontro tra le  giuste aspettative delle persone e ai fabbisogni di competenze del sistema economico e produttivo.

 

Occorre quindi sostenere azioni in grado di qualificare tutti i segmenti dell’infrastruttura regionale: istruzione e formazione professionale, formazione terziaria non universitaria, alta formazione e ricerca, formazione per l’inserimento e la permanenza nel lavoro, per garantire a tutti pari diritti di acquisire conoscenze e competenze ampie e innovative. Occorre, in particolare, investire nell’apprendimento permanente degli adulti, aumentando opportunità di aggiornamento, di perfezionamento e di riqualificazione.

 

Altro obiettivo prioritario è sicuramente contrastare diseguaglianze e marginalità sostenendo politiche integrate e azioni di innovazione sociale che garantiscano a tutti di accedere a servizi educativi di qualità fin dall’infanzia, raggiungere i più alti gradi di istruzione e conseguire infine autonomia attraverso il lavoro.

 

Penso in particolare alle azioni in grado di contrastare l’esclusione sociale delle persone con disabilità e in condizioni di svantaggio, compresi i cittadini stranieri, e anche al potenziamento del sistema di welfare, sostenendo misure per l’infanzia e l’adolescenza e, in particolare, l’accesso e l’abbattimento delle rette per gli asili nido, e la partecipazione alle opportunità educative extrascolastiche quali i centri estivi.

 

Obiettivo è non solo rafforzare l’offerta di servizi di sostegno in risposta a bisogni specifici ma sostenere in modo adeguato le famiglie – specie quelle in condizioni economiche svantaggiate – e promuovere la conciliazione vita-lavoro e l’occupazione femminile.

 

Ci attendono sfide impegnative su tutti questi fronti: nuove competenze, trasformazione ecologica e digitale, inclusione sociale, piena parità di genere, protagonismo delle nuove generazioni e ricucitura delle disuguaglianze territoriali. La visione strategica e gli strumenti operativi per vincerle ci sono. Ora più che mai.

 

Occorrono però grande lucidità, programmazione, velocità di esecuzione e massima attenzione alle esigenze del nostro territorio per portare a casa i risultati auspicati.