Il primo giorno di Congresso Nazionale di Azione
Febbraio 20, 2022Concluso il primo Congresso Nazionale di Azione
Febbraio 21, 2022Vi porto il saluto di tutti gli azionisti dell’Emilia-Romagna. È difficile raccontare l’emozione di essere qui oggi. Forse qualcuno si aspettava che saremmo stati una meteora, che saremmo implosi in fretta, che un partito che fonda le proprie basi sul merito, sulla credibilità, sulla competenza non potesse reggere a due anni di pandemia. Perché sì: non è stato facile essere visibili, riconoscibili, rappresentativi senza poterci trovare in presenza, senza ,tranne rare eccezioni come la campagna di Roma, poter riempire le piazze, senza poter distribuire materiale ai banchetti e fare iniziative nelle nostre città. E invece..abbiamo fatto e abbiamo fatto bene. gli sguardi che ieri si sono incontrati, tanti per la prima volta fuori dal uno schermo, sono la testimonianza più vera di ciò che in questi anni così complicati siamo comunque riusciti a costruire: il nostro primo congresso ci rende ancora più determinati e orgogliosi di poter dire..siamo un partito, siamo una comunità.
Alcuni di noi hanno avuto esperienze in altri partiti, ma tanti tanti vengono da esperienze civiche e per la prima volta decidono di avere fiducia, di mettersi in gioco in prima persona, di aderire ad un progetto perché hanno riconosciuto il carattere innovativo, a tratti forse anche irriverente, di questo progetto fatto di proposte, di coraggio, di azione. Oggi è un giorno importante perché con Carlo come segretario e Matteo come presidente siamo certamente ancora più legittimati ad agire: ma lasciatemi dire che altrettanto fondamentali sono state le ultime settimane nelle quali in tutto il nostro paese abbiamo eletto i segretari e direttivi provinciali e regionali perché, e dovremo ricordarlo sempre, non esiste partito senza i suoi territori e i suoi rappresentanti sui territori. Quindi davvero di cuore grazie a tutti coloro che si sono messi in gioco è che sono sentiti chiamati a spendere il loro nome, la loro competenza, la loro faccia e oggi rappresentano in piena legittimità il nostro partito portando avanti battaglie anche molto difficili nei proprio comuni e nelle proprie regioni. In questi mesi ho avuto la possibilità di conoscere tanti ragazzi che hanno scelto azione per iniziare il loro percorso politico.. forse vi sembra di iniziare soltanto ora un percorso in politica ma non è così: se intendiamo la politica come noi la intendiamo ricordatevi che l’avete fatta in ogni battaglia che avete portato avanti nei vostri istituti superiori, nelle associazioni di volontariato, nelle discussioni che avete avuto con i vostri coetanei per difendere le vostre idee. In questo partito avete e avrete spazio.
So che quello che vi dirò ora non piacerà a tutti, ma a pare molto giusto farlo, anche se oggi per fortuna qui siamo molte: in questi anni in azione ho incontrato troppe poche ragazze, troppe poche donne. In tanti casi non siamo ancora riusciti a chiedere loro un impegno in prima linea. Non è semplice, ma il nostro partito deve porsi anche questo obiettivo: chiedere alle ragazze di non riempire solo le liste perché occorrono in quando donne, di non riempire le seconde file. Nei momenti di scoramento che, anche se non sembra, ci sono spesso nell’impegno politico mi rileggo sempre queste parole “l’emancipazione femminile in politica e l’accesso alle posizioni di vertice dipendono non solo, ma certamente anche, dall’esistenza di pioniere o apripista che mostrino appunto che la via è percorribile. Se queste non riescono a farsi largo nell’agone politico diventa molto problematico l’innesco di quel circolo virtuoso che fa sì che scatti il meccanismo emulativo e nasca il desiderio di intraprendere la carriera politica e percorrerla fino ai più alti incarichi. Il problema è pertanto quello del passare dall’impegno politico di seconda fila al palcoscenico della leadership.” Azione ha già, e deve avere sempre di più, tante apripista. il nostro partito deve avere anche questa vocazione, perché azione deve essere la voce anche di chi più ha subito la pandemia, di chi più ha dovuto gestire le famiglie e la didattica a distanza, la cura degli anziani a carico e troppo spesso lo ha dovuto fare anche a discapito del proprio posto di lavoro. Diciamo sempre che Azione è il luogo di mobilitazione dell’Italia che lavora, produce, studia e fatica. Ma questo non può rimanere solo un’idea. Filippo, segretario provinciale di Ravenna me lo ricorda sempre: c’è davvero un pezzo di Paese che lavora, studia e non ha voce: noi dobbiamo riempire quel vuoto, perché non se ne può più di scontri inconcludenti tra tifoserie e di slogan privi di contenuti. Perché c’è ancora un’Italia capace di appassionarsi alla politica con serietà, onestà e correttezza, senza tattiche, correnti, compromessi al ribasso.
I temi da affrontare insieme sono moltissimi e tanti sono stati toccati negli interventi di ieri e dai moltissimi gruppi di lavoro sui nostri territori: dalla programmazione dei fondi europei all’utilizzo delle risorse del pnrr, dalla tutela e promozione delle eccellenze del nostro Paese allo sviluppo delle infrastrutture, dalla sfida delle transizione ecologica a quella della transizione digitale, dalla formazione delle nuove generazioni al sostegno all’inclusione sociale. Non ci tireremo indietro. Ieri sera a cena Federica da Rimini mi ha detto che il discorso di Carlo l’ha emozionata perché è stato il connubio perfetto tra la razionalità e la passione. Ecco, cerchiamo di continuare a metterci testa e cuore. Buon lavoro a tutti noi, perché è tempo di essere l’Italia. Sul serio.