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Amministrazione immobile, cittadini e territorio abbandonati: il mio contributo sull’edizione di Dicembre del Periodico Comunale di Sassuolo

Non sono tempi da ordinaria amministrazione. E purtroppo, dal mio punto di vista, l’attuale amministrazione sassolese si sta dimostrando ogni giorno davvero molto ordinaria, troppo ordinaria. Non un’idea, non un progetto qualificante per la città, non un investimento ambizioso e avveniristico.

Governare non è (solo) gestire il consenso, frequentare i bar e le piazze, lisciare il pelo ai cittadini. È studio, visione, coraggio, determinazione. A Sassuolo, ora, vedo invece il solito populismo di maniera, unico a un piccolo cabotaggio e a un modo di amministrare che trovo grigio e scialbo.

Finiti (speriamo per sempre) i tempi dell’emergenza sanitaria che ha congelato tutto e che – a causa della sua oggettiva complessità – forniva a chi ci amministra qualche piccola giustificazione in merito al totale immobilismo su tutto il resto delle attività, ora la gravità della situazione mi pare sotto gli occhi di tutti.

Dopo l’eco della mortificante notorietà anche nazionale della nostra Giunta identificata come la più “no vax” d’Italia e delle dimissioni in serie, il Comune di Sassuolo è letteralmente sparito dall’orizzonte mediatico e politico. E soltanto grazie alla grande vitalità del nostro tessuto associativo locale, un immenso patrimonio, la città presenta ancora un dinamismo importante e un’energia vitale a tutti i livelli: imprenditoriale, sociale, culturale, sportivo.

Un’energia che però non è valorizzata a dovere, non è coordinata all’interno di una visione organica e chiara della città, che l’attuale Sindaco e gli altri assessori non sono in grado né di immaginare né declinare in azioni concrete. Una giunta invisibile, che assiste sembra quasi impotente, senza progetti o prese di posizione, a uno dei periodi più delicati per la nostra comunità e la nostra nazione.

Ci sono moltissimi temi caldi sul tavolo, a cominciare dall’energia, emergenza ormai sulla bocca di tutti. Come Regione Emilia-Romagna abbiamo delineato un Piano Energetico Regionale che affronta tutti gli aspetti chiave (e di cui nel mio ruolo di consigliera regionale ho fatto personalmente da relatrice di maggioranza), portando avanti un livello di coinvolgimento degli stakeholder altissimo e un approccio multi disciplinare che affronta il tema della transizione energetica delle imprese in modo serio (sfruttando tutte le risorse a disposizione nel nostro territorio), oltre a uno sviluppo vero delle energie rinnovabili.

Si tratta di una visione che dovrà coinvolgere  tutti i livelli, anche gli enti locali come il Comune di Sassuolo, che sarà chiamato a dare un fattivo contributo nella realizzazione delle iniziative previste introducendo modalità di consumo responsabile dell’energia. Dobbiamo pensare idealmente non soltanto alla pur necessaria tutela dell’ambiente circostante, ma anche alla competitività del nostro tessuto produttivo e ad un sistema pubblico in grado di abbassare le bollette che stanno mettendo in ginocchio tante famiglie e dare un contributo reale a chi davvero non ce la fa.

Nel futuro di Sassuolo, però, servirà davvero un cambio di passo deciso. Le sfide di questi tempi non ammettono alcun tentennamento o immobilismo. Ecco perché occorre ragionare da subito su una valida alternativa di governo per la città che superi l’esperienza negativa, a mio avviso molto negativa, dell’amministrazione Menani.