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Approvato in Aula il documento S3 – Strategia di Specializzazione Intelligente 2021-27

Dopo i passaggi fondamentali e stimolanti nelle diverse Commissioni, il 30 giugno scorso siamo arrivati al termine di un lungo percorso partecipato che – dentro e fuori a questa aula – ha arricchito il dibattito pubblico regionale di spunti e riflessioni strategiche vitali per lo sviluppo della nostra società.

Non è retorica: lo strumento che è stato approvato contiene temi centrali e linee guide che rimarranno al centro dell’azione politica nei prossimi anni. Temi caldi e sfide complicate, a cominciare dal contrasto al cambiamento climatico, in tutte le sue declinazioni: dalla qualità dell’aria all’economia circolare, dalle energie rinnovabili ai nuovi materiali biocompatibili.

Penso anche al macro-tema del benessere delle persone e delle comunità, inteso non solo come tutela della salute e vita sana e attiva, ma anche come lotta alle disuguaglianze sociali, economiche, culturali, etniche, territoriali e di genere, a sostegno all‘inclusione sociale.

 

IL CONTRIBUTO DELL’AULA

La Strategia di specializzazione intelligente che abbiamo delineato contiene questo e molto altro. E sottolineo anche come i numerosi emendamenti presentati dai consiglieri hanno contribuito a raffinarla e migliorarla ulteriormente. Un apporto che è merito di tutte le forze politiche presenti in questa aula, del grande lavoro della maggioranza e non solo. Alcune riflessioni e proposte delle opposizioni ritengo siano state utili e valide.

La S3 è lo strumento utilizzato in tutta l’Unione Europea per migliorare l’efficacia e massimizzare gli effetti delle politiche pubbliche per la ricerca e l’innovazione. Uno strumento che guiderà la programmazione regionale dei Fondi europei per i prossimi sette anni, puntando a concentrare le risorse sugli ambiti di specializzazione caratteristici di ogni territorio.

Attraverso questa nuova S3, la Regione Emilia-Romagna costruisce un quadro strategico di azioni con l’obiettivo del rafforzamento competitivo e della crescita occupazionale del sistema economico regionale.

Abbiamo quindi svolto il nostro compito: calare nella nostra realtà territoriale – dopo l’approvazione della Giunta – il piano in modo coerente e dettagliato. La S3 è infatti una strategia trasversale ai fondi strutturali e agli strumenti di programmazione regionale, un insieme di azioni in grado anche di rafforzare la capacità del sistema regionale di attrarre risorse dai programmi nazionali ed europei.

 

RICERCA E INNOVAZIONE AL CENTRO

 

La S3 si prefigge l’obiettivo di individuare gli ambiti prioritari di Ricerca e Innovazione su cui intervenire, per garantire un maggiore orientamento al risultato degli interventi che stabiliremo.

L’obiettivo è stato rafforzare – con il contributo di tutti gli stakeholder –quell’insieme gli strumenti in grado di indirizzare le politiche regionali per la Ricerca e l’Innovazione: è essenziale il coinvolgendo del sistema delle imprese in modo sempre più diffuso e, in particolare, quello delle piccole imprese e delle filiere.

Ma l’attenzione non è stata rivolta solo al mondo produttivo. Anzi, la forza di questo Piano è proprio un modello di governance partecipativo e inclusivo. L’impianto generale gode infatti di un diffuso consenso di tutte le parti sociali e culturali della Regione, che sono state coinvolte e sollecitate e che hanno attivamente preso parte alla discussione.

 

IL PERCORSO PARTECIPATO

 

Il percorso partecipato avviato a ottobre 2020 ha riguardato numerosi soggetti: innanzitutto la Giunta regionale e i singoli Assessorati e le Direzioni Generali. Poi è avvenuta una condivisione con il tavolo del Patto per il Lavoro e per il Clima.  Infine, gli incontri con tutti gli stakeholder e il partenariato regionale: Associazioni imprenditoriali e parti sociali, Clust-ER e Tecnopoli, Scuola, Conferenza regionale delle Università, Consulta agricola, Enti locali, Ordini professionali, Associazioni di volontariato, terzo settore e mondo ambientalista. È stata inoltre avviata anche una consultazione pubblica sulla piattaforma di Open Innovation EROI per raccogliere commenti, osservazioni, pareri, consigli.

Voglio sottolineare, sul fronte della partecipazione attiva, anche il forte contributo offerto dall’Università, che consolida così la sua capacità di intessere fertili collaborazioni con le altre istituzioni e le realtà del territorio regionale. Una grande novità è stata sicuramente rappresentata anche dal maggiore coinvolgimento delle Città, che non si sono limitate a firmare il patto ma che hanno dimostrato di volere una partecipazione più incisiva e un ruolo quantomai attivo e propositivo.

Il peso politico che attribuisco a questo percorso di elaborazione della Strategia S3 è che sta definendo e confermando ulteriormente la centralità dell’ente Regione Emilia-Romagna, un vero punto di riferimento affidabile ed efficiente agli occhi di tutti i soggetti coinvolti.

Nel consolidamento di quanto di buono è già stato fatto, ora siamo pronti a proiettarci nel cambiamento, concentrando lo sguardo su ciò che, a livello sociale ed economico, il futuro della nostra terra richiederà, all’interno di un’evoluzione che dovrà essere coerente anche con le linee fissate dalla Unione Europea e dal Piano Onu – Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.

 

LA NUOVA STRATEGIA S3

 

La S3 2021-2027 conferma i sette sistemi produttivi di specializzazione regionale precedentemente individuati: Agroalimentare, Edilizia e Costruzioni, Meccatronica e Motoristica, Industrie della Salute e del Benessere, Industrie Culturali e Creative, Innovazione nei Servizi (trasformazione digitale e logistica), Energia e Sviluppo Sostenibile. Sono stati però ridefiniti alcuni ambiti interni, identificati alcuni ulteriori ambiti produttivi a forte potenziale di sviluppo (come la Aerospace Economy e la progettazione, realizzazione e gestione di infrastrutture critiche) e individuato come ambito autonomo l’Industria del Turismo.

Tra i temi principali presenti nei 15 ambiti tematici cross settoriali troviamo: Economia circolare; Energia pulita, sicura e accessibile; Innovazione nei materiali; Big data, intelligenza artificiale, digitalizzazione; Manufacturing 4.0 e future evoluzioni; Mobilità sostenibile e innovativa; Benessere della persona, nutrizione, stili di vita; Salute; Innovazione sociale e partecipazione; Inclusione e coesione sociale.

 

5 MILIARDI DI INVESTIMENTI

 

L’obiettivo è realizzare in Emilia-Romagna nuovi investimenti complessivi in Ricerca e Innovazione stimati in 5 miliardi di euro, finanziati sia con risorse pubbliche (europee, statali e regionali per circa 2,7 miliardi) sia con risorse private, con un co-finanziamento di 2,3 miliardi.

Questo percorso può contare su uno strutturato ecosistema della ricerca e dell’innovazione di cui la nostra Regione indubitabilmente dispone e che comprende soggetti pubblici e soggetti privati di ricerca, oltre a moltissime imprese in grado di cooperare e creare non solo attività di Ricerca e Innovazione, ma anche nuove infrastrutture, reti e piena partecipazione alle opportunità nazionali ed europee, con una capacità crescente di attrazione di iniziative di ricerca e di talenti.

La nuova S3 rappresenta quindi per l’Emilia-Romagna una opportunità straordinaria per tracciare il nuovo quadro strategico di Ricerca e Sviluppo innovativo della nostra regione, ai quali seguiranno ovviamente gli strumenti attuativi del caso.

 

AZIONI ED INTERVENTI PER L’ATTUAZIONE DELLA S3

Nella pratica, la Strategia S3 punta a finanziare imprese o crearne delle nuove partendo da startup e incubatori per accrescerne l’innovazione e la competitività sui mercati globali, coinvolgendo sempre più anche le piccole imprese.

Prevediamo di dare un forte sostegno ai Tecnopoli e ai laboratori di ricerca pubblici e privati; generare altri brevetti direttamente dai progetti sostenuti; accrescere l’attività di formazione dei lavoratori e soprattutto di aumentare ulteriormente il numero dei ricercatori che operano nel sistema regionale.

A ciò sia aggiunge la volontà di creare due importanti nuovi Hub regionali per la Ricerca e l’Innovazione: uno sulle Industrie culturali e creative, l’altro sui Big Data per la Pubblica Amministrazione e la gestione del territorio. La nuova S3 individua alcune linee di intervento prioritarie, trasversali rispetto agli ambiti tematici e ai settori sui quali concentrare prevalentemente gli investimenti nel prossimo settennato.

Si tratta delle nostre filiere con nuove attività di ricerca e della creazione di nuovi laboratori d’impresa e di spazi ed infrastrutture di ricerca; dei progetti di innovazione strategica, delle azioni di sistema e Clust-ER che vedono un forte interesse verso la creazione anche di nuove associazioni come quella dell’economia urbana e del turismo; dello sviluppo delle competenze e dell’alta formazione; dello sviluppo e consolidamento delle startup innovative; dell’attuazione dell’Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna; delle reti, partenariati, cooperazione e sinergie con i programmi europei.

CONCLUSIONE

Con la votazione del 30 Giugno l’Assemblea legislativa ha completato l’iter di approvazione della Strategia S3 2021-2027. Trasformazione digitale, transizione ecologica, salute e benessere, cultura, manifattura e filiere innovative, edilizia e turismo sono gli asset che questo strumento implementa e che consentiranno alla nostra Regione di mantenere e migliorare gli standard di qualità della vita e qualità del lavoro che già ci vedono ai primissimi posti non solo in Italia ma nel mondo.